per le tradizioni della tua città

AGOSTO 2015 - A VOXE DU CAMPANIN

20.08.2015 23:14

GLI APPUNTAMENTI DI AGOSTO DELCAMPANIN RUSSU

A conclusione delle "Serate" tenute dal Campanin Russu presso il Chiostro di San Domenico, dal 20 al 24 luglio u.s., altri due incontri, come preannunciato nel numero scorso del Giornalino, si terranno presso l'Auditorium degli Stellati (c/o Oratorio Assunta), con il seguente programma: Martedì 4 agosto - ore 21 - "IL CIBO DEGLI ESERCITI NELL'ÈRA NAPOLEONICA", a cura di Marco Fracchia; - Mercoledì 5 agosto - ore 21 - E RIÇETTE DA FAMIGGIA BAMPI".  Si tratta di due appuntamenti di notevole interesse storico/culinario che accompagneranno l'uditorio in un cammino a ritroso nel tempo e nello spazio attraverso ricerche approfondite "odorose " di polvere da sparo e "profumate" di basilico e di maggiorana, spaccato di storia e di costume del quale noi liguri ne siamo eredi più che legittimi.

ALLA FACCIA DELL'EXPÒ

Belle le parole e gli slogan che ci arrivano ogni giorno dall'Expò di Milano riguardo al cibo, bene prezioso da non sciupare, pensando alla fame nel mondo. Belli e santi questi propositi, ma occorrerebbe farne tesoro tutti, a partire dalle nuove generazioni che non sanno, qui da noi, cosa vuol dire veramente "fame" e non hanno la percezione del risparmio di tutto ciò che è necessario, a partire proprio dal cibo. Ne sanno però qualcosa gli abitanti di via Garibaldi a Varazze e i cittadini e/o i villeggianti che si trovavano a passare accanto all'edificio della Scuola Media, allorché, nell'ultimo giorno delle lezioni, allegri e festanti gli studenti si sono dati alla pazza gioia, uscendo in strada, lanciandosi l'un l'altro uova e farina, in un tourbillon carnevalesco che ha costretto qualche proprietario di auto, ivi in sosta, a provvedere, con secchi e acqua, a lavare le lordure sul proprio bene. Altre persone sono rimaste disgustate dallo spettacolo del cibo sprecato, e proprio mentre da Milano continuano gli appelli alla continenza in tale vitale settore. Siamo stati pregati di segnalare questo fatto e lo facciamo scusandoci con chi ha tratto un'impressione negativa sui nostri giovani, che vogliano, nonostante questi deprecabili gesti, cercare di capire per la loro esuberanza legata alla verde età, ma anche se la fine dell'anno scolastico è sempre stata motivo di giubilo da che mondo è mondo, esiste pur sempre un limite, e vedere uova e farina sporcare strada e altre cose, fa male, soprattutto considerando quanta gente sarebbe felice di raccogliere l'oggetto di tanto spreco...

ANCORA VARAZZINI AL "GIUGNO MUSICALE DI VILLA CAMBIASO"

L'ultimo concerto del "Giugno Musicale 2015 di Villa Cambiaso" a Savona", diretto dal M° Giusto Franco con impeccabile regia e l'ormai proverbiale professionalità, si è svolto sabato 27 giugno, con la partecipazione di venti artisti, tra cui i varazzini Roberto Olivieri e Federico Briasco, in un pomeriggio dove l'eccellenza dei valori in campo ha dato ancora una volta la prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'attuale forza musicale degli artisti del savonese. Sulla pedana si sono alternati sax, trombe, fisarmoniche, contrabbassi, batterie, chitarre, oltre all'eccezionale tastiera del pianoforte del M° Giusto, in un crescendo di ritmi e sinfonie, dove lo swing emergeva nei suoi più indovinati arrangiamenti, tra gli applausi di un pubblico evidentemente competente e numeroso. Come nei concerti precedenti, anche in quest'ultimo del 27 giugno, i varazzini non sono mancati al prestigioso appuntamento e vanno segnalati Roberto Olivieri, che alla chitarra ha ricordato i Beatles, nell'anniversario del loro famoso concerto di Genova, per poi passare alla sua "Agape", già facente parte del repertorio dei Carmina Bibenda, accompagnato, nella parte recitativa, da Mario Traversi, motivo musical-poetico che ha riscosso un caloroso successo.. Altro significativo successo è stato siglato da Federico Briasco, figlio del compianto e indimenticabile Pino Briasco, che ha presentato, quale solista e in coppia con una giovane promessa, alcuni brani del proprio apprezzatissimo repertorio classico. Un pomeriggio di alto valore artistico, dunque, come i precedenti di Villa Cambiaso, diventata un vero tempio della musica con la M maiuscola, assaporata come una bevanda rigeneratrice, più che necessaria di questi tempi in cui questa meravigliosa Musa viene spesso umiliata da improvvisati improvvidi suoni che riportano ai tam tam della giungla. E ancora complimenti alla direzione artistica del M° Giusto Franco che sta ingentilendo il savonese con le sue brillanti e musical-culturali.         

ITALO GALLIANO NON DEMORDE

E non demorde nemmeno il suo pennello, come si evince dalla mostra personale inaugurata nell'Oratorio di San Bartolomeo, sabato 28 giugno u.s., alle ore 11, e conclusasi con vivo successo sabato 3 luglio. Dicevamo che non demorde e, anzi, si rilancia, il nostro Italo, dopo le vicissitudini dovute al grave infortunio occorsogli l'anno scorso e che faceva temere ai suoi numerosi estimatori il ritiro forzato dalle amate tele. La mostra, vera e propria carrellata di opere che raccontano il paesaggio e le tradizioni liguri, con quel tocco di soave poesia che ci riporta ai versi di Camillo Sbarbaro, e a quella "scarsa lingua di terra che orla il mare", che è pittura dello spirito e che ben si sposa con i colori espressi così magistralmente da Galliano, è stata un'ulteriore prova del suo appassionato amore per la nostra ligusticità, inno di luci e di tradizionali richiami che ci arrivano da un passato senza tempo e che riescono, più delle parole, a farci sentire un tutt'uno con questa terra il cui mare fa da specchio al cielo e della quale facciamo parte pure noi, come tasselli che fuoriescono dai quadri di Italo Galliano.   

        

IL PERSONAGGIO DEL MESE

In sincronia con il mese di nascita, parliamo in questo numero di Molinari Bartolomeo (Meo), nato a Varazze il 18 agosto 1903 e deceduto a Savona il 24 giugno1978. Ufficiale marconista, navigò prima e durante la seconda guerra mondiale, ma ci è caro ricordarlo soprattutto quale fecondo poeta e novelliere di fatti e di tradizioni di casa nostra, oltre che di avventure marinaresche nelle quali fu spesso protagonista. Sue pubblicazioni: "Questo è il mare di Lepanto", "Ventura", "Zio Baciccia", "Capitan Doria", "Un italiano re dei Sakai", Il Delfino" "Un incendio", "Pesca atlantica", "La stella del mare", oltre a racconti ispirati al proprio paese, le feste natalizie trascorse in mare (La madre", "La Palma", "Trittico su Varazze". Molinari collaborò anche a giornali e riviste nazionali quali "La domenica, " "La Settimana dell'Italia" e a periodici locali. Poeta in lingua e in dialetto ("Varazze dove sei ?", pubblicato postumo per i tipi dell'Editrice SMA di Cogoleto) e uomo schivo, ha lasciato di sé un caldo ricordo di gentilezza d'animo e di attaccamento alla famiglia e alle tradizioni di casa nostra, come testimoniato da molti concittadini un poco "agè", che lo incontravano, silenzioso e meditabondo, percorrere i carruggi del Solaro, dove abitava con la moglie Rina in Piazzetta San Bernardo. Meritava davvero questo omaggio ad una persona che ci ha lasciato un notevole bagaglio di esperienze vissute e descritte e un silenzioso ma non dimenticato esempio di vita.

GIUSEPPE ALBEZZANO E LE "PICCOLE STORIE DI LIGURIA"

Successo di critica e di pubblico, venerdì 3 luglio u.s., a Palazzo Beato Jacopo, per la presentazione del libro di Giuseppe Albezzano "PICCOLE STORIE DI LIGURIA ECONOMIA E POPOLAZIONE DI UNA COMUNITÀ RIVIERASCA NEL SECOLO XIX", (Marco Sabatelli Editore). Presentato dallo stesso editore e introdotto dall'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno con approfondimenti storico-sociali, e un'accurata esposizione sulla genesi del lavoro e dell'evoluzione comunitaria da parte del Vice Presidente della Società Savonese di Storia Patria, Furio Ciciliot, Giuseppe Albezzano, dopo un caldo intervento del Sindaco Alessandro Bozzano, ha illustrato il percorso delle sue ricerche che l'hanno portato alla stesura, veramente interessante e particolareggiata, dell'economia e della storia, soprattutto di Varazze e del suo territorio, riprendendo il percorso tracciato da Ciciliot ed approfondendo l'analisi della nostra comunità in un periodo d'intense attività imprenditoriali e una florida economia che permetteva, pur in condizioni di duro lavoro, tanto sul litorale che nell'entroterra, una dignitosa conduzione di vita ai suoi abitanti Ne è scaturito, attraverso quest'ultima fatica letteraria di Albezzano, lo spaccato di una Liguria e, come dicevamo prima, di una Varazze, che stava trasformando la propria economia, basata principalmente sulla costruzione di naviglio, con relativo indotto, più piccole e medie industrie e l'agricoltura, a stazione turistico-balneare che cambierà radicalmente il volto e lo stesso modo di vivere dei suoi abitanti. Un libro veramente interessante, arricchito da foto d'epoca e da grafici che ne accompagnato il percorso e ne facilita la lettura, questo nuovo libro di Albezzano che viene a porsi quale prezioso contributo per la conoscenza delle nostre radici e che senza dubbio segna un punto d'onore e per l'Autore e per il sempre maggior arricchimento della bibliografia nostrana. A margine dell'iniziativa è stata presentata la nuova guida di Varazze, edita dalla Marco Sabatelli Editore, molto gradita, oltre che per la sua ottima composizione, anche come ventaglio, in una serata particolarmente calda, poi rinfrescata da un appropriato brindisi preparato da Ambrogio Fazio, neo campione regionale Aibes ad Arma di Taggia con il drink "Incanto".

SERATA FRANCESCANA ALL'ASSUNTA

In occasione della mostra itinerante "Voci e visioni francescane da S. Francesco a S. Padre Pio", organizzata dal 3 al 9 luglio u.s. da Mario Ferrario presso l'Oratorio di N.S. Assunta, ha auto luogo, sabato 4 luglio, sul sagrato dell'omonimo Oratorio, una riuscita "Serata Francescana", con letture e meditazioni che hanno riproposto la figura e le opere di San Francesco d'Assisi, viste anche nell'ottica del rispetto della natura, cui il Santo ne ha cantato le bellezze e per la quale, oggi più che mai, dobbiamo esserne difensori e custodi, poiché tutto ci è prestato e ne siamo responsabili verso il Creatore (come dalla recente enciclica di Papa Francesco). Condotta da Mario Traversi, con l'intervento di Franco Amenduni, lettore e attore di opere francescane e cateriniane, e di Mario Ferrario, figura centrale della manifestazione, che dal 1992 porta avanti questa autentica "missione" di divulgazione del verbo francescano in tutta Italia, detta serata ha assunto il significato di un ritorno alla "humilitate" predicata dal Santo di Assisi, quasi una vitale sosta di "ripensamento" dell'uomo d'oggi, purtroppo dimentico dei veri valori verso i quali ci si dovrebbe indirizzare per riprendere un nuovo cammino qualitativamente e moralmente degno dell'avventura umana. A conclusione della manifestazione e indovinata "ciliegina", Corrado Cacciaguerra, Presidente del Gruppo Artisti Varazzesi, ha letto una gustosa poesia ricca di humor sulla creazione della donna nei suoi molteplici ruoli di sposa e di...suocera. Ottima
l'organizzazione curata da Antonio Danaidi, dal Priore Gerolamo Delfino, confratelli e consorelle. Gradita presenza quella di padre Giacomo (Araldi della Buona Novella) della Chiesa di S. Francesco d'Assisi di Varazze e ancora complimenti e auguri a Mario Ferrario per la sua indefessa opera in favore del culto francescano.

NUOTA CON NOI .... MEGLIO DI NOI ..)

Una lezione di vita e di sport, quella di 125 giovani diversamente abili, che si sono dati appuntamento a Varazze nella mattinata di domenica 5 luglio u.s., nello specchio acqueo dei Bagni Cooperativa, antistante piazza Buccelli (ciassetta di pescoèi), per una vigorosa gara di nuoto che ha messo in evidenza come non vi siano ostacoli per chi affronta le difficoltà della vita con la volontà e la lucida consapevolezza di farcela e di sentirsi, di conseguenza, perfettamente inserito nella società. La manifestazione, organizzata dalla Cooperativa Sociale "Il Saggio" di Savona, Presidente Gianfranco Pusceddu, in collaborazione con l'A.T.A. "L'Altro Mare" di Savona, con l'assistenza della "Società Salvamento Nervi" e rientrante nel programma "ESTATE 2015 NUOTA CON  NOI" della Cressi Swim, ha presentato al via un vero campionario di atleti che si sono impegnati nelle diverse specialità dello sport natatorio, tutti bravi e degni di lode e d'incondizionato plauso, fra cui Andrea Cadili, classe 1981, che il 26 giugno 2015, a Busto Arsizio, si è aggiudicato il titolo di Campione
d'Italia Paralimpico sui 400 mt. - categoria "non vedenti"-. Per il Giornalino lo abbiamo avvicinato e intervistato, traendone una stupenda impressione di simpatia e di dinamico ottimismo che ha fatto ancor più risplendere la già ottima mattinata estiva che ha portato a Varazze questa gioventù di cui dobbiamo essere fieri.                                                    

MUSICA E POESIA A "MEZZALUNGA" DI CELLE

Organizzata dal Circolo "I Giovani di ieri" dell'Auser Filo d'Argento di Celle Ligure, con il patrocinio del Comune - Assessorato ai Servizi Sociali, si è svolto, domenica 5 luglio u.s., alle ore 11, presso il Centro Associativo "Mezzalunga" cellese, l'incontro musicale "CHITARRISTI IN CONCERTO", diretto dal maestro Anna Veschi, titolare della cattedra di chitarra Scuola Media Statale a indirizzo musicale di Genova e già insegnante all'Accademia Teresiana di Arenzano. Il concerto ha presentato Valentina Catti, Niccolò Crecchi e Davide Liuzzo, tre sicure promesse della chitarra ligure, che hanno eseguito applauditissimi brani di Lobos, Margola, Absil, Brouwer, Diens e Crecchi, alternati alla lettura di versi in lingua e in dialetto da parte di Ada Paonessa (Presidente Auser di Celle L.) e di Mario Traversi. Mattinata di successo con un pubblico che al mare ha preferito le dolci note della chitarra e l'ascolto di poesie, evidente antidoto alla calura in un ambiente, del resto, dove la temperatura era piacevolmente su toni più che accettabili. Un rinfrescante aperitivo ha chiuso la bella e riuscita manifestazione che segna un ulteriore punto a favore della efficientissima Auser cellese.      

EL TRUCCO DI PIAZZA BOVANI

L'Estate ha richiamato ancora una volta, in piazza Bovani, gli "aficionados" del "Trucco", l'antico gioco di carte importato dalla "Boca" di Buenos Aires, quartiere dove la lingua ufficiale era il Genovese e dove i varazzini vi espletavano con successo l'arte della carpenteria navale. Ogni sera verso il tramonto, quando la temperatura ridiventa amica e invita al passeggio cittadini e ospiti, ecco rispuntare questi personaggi del Solaro che richiamano alla mente, con termini spagnoli tipici del gioco, l'atmosfera che si respirava a la Boca negli anni del primo novecento e alla vigilia della seconda guerra mondiale; manca solo una fisarmonica che accenni al tango ed eccoci immersi lungo il Caminito, ma non è detto che non si arrivi anche a questo. Del resto, piazza Bovani (ciassa do ballon) è già di per se un teatro all'aperto, dove, anche i giocatori di "Trucco", recitano con successo un loro simpatico canovaccio, ormai inserito  stabilmente nel colore locale del Solaro.  

VARAZZE E IL NUOVO VOLTO DI PONENTE.

Sembrava un compiaciuto dinosauro d'acciaio, il caterpillar che sbocconcellava l'ultimo pezzo dell'edificio che ospitava i Vigili del Fuoco, in via Torino. Morsi precisi, avidi, a cancellare una storia d'impresa e di lavoro, l'Officina Gas, come già era sparita nella polvere la Conceria Rocca (a pelaia), quelle costruzioni della Varazze industriale di ponente, che con i capannoni dei Cantieri Baglietto davano il benvenuto (non certo allegro e accogliente come l'entrata da levante) a chi spuntava dall'ultima curva dell'Aspera. Quanti carri e carrozze, omnibus e poi ancora auto, moto, camion civili e militari, sono sfilati in questo corridoio di lavoro e di sudore, così come i cortei di ogni genere e i funerali, un tempo a piedi (ricordiamo quello di Francesco Cilea, con i lavoratori dei Baglietto, di Giuntini e di Rocca assistervi in una pausa di doveroso cordoglio), che percorrevano quel tratto di Aurelia della Varazze ormai di ieri. Sapevamo che doveva finire così e ne parliamo spinti dalla consapevolezza che i tempi impongono nuovi modelli urbani e cancellano il passato, spesso ormai fatiscente e non più in linea con il volto di una località turistica che vuole essere necessariamente accattivante. Con queste scontate demolizioni se ne vanno anche gli ultimi ricordi legati alle nostre generazioni di ieri e scusateci se un pizzico di nostalgia ci assale di fronte al grande dinosauro che "divora" insensibile il nostro passato. Al suo posto, un verde rigoglioso, occhieggiante tra graditi e attesi impianti sportivi e giardini pubblici, nonché parcheggi sempre più indispensabili, sarebbe il più bell'omaggio a quella Varazze che lascia il posto al futuro che incombe. Saranno altre abitazioni, molto probabilmente seconde case, a prendere il posto di ciò che era, aumentando, se mai ce né fosse bisogno, il numero delle imposte chiuse per buona parte dell'anno, invece di nidi per giovani coppie che naturalmente non se li potranno permettere. Sarà più accogliente l'arrivo da ponente a Varazze (anche per il ridimensionamento dei Baglietto), ma forse mancherà ancora qualcosa: il sorriso vivo e rassicurante che ogni giorno dell'anno rallegra la vita di una comunità, di centro o periferica che sia.

A NAVALIA - VARAGINE - VARAZZE IN UN PANNELLO DI CIARLO

Tutta la storia di Varazze, a partire dal neolitico e sino ai giorni nostri, è stato rappresentato graficamente, con indovinati e suggestivi disegni, da Roby Ciarlo, il nostro Manara cittadino (ma non lo mettiamo dietro al noto fumettista...) in un pannello di 4 mt. x 1,5, presentato alla cittadinanza giovedì 16 luglio, alle ore 21, nel Giardino ex Boschine, alla presenza di un folto pubblico e con la partecipazione del Corteo Storico, Santa Caterina e Beato Jacopo in testa, questa volta rafforzato da personaggi "laici" della nostra storia cittadina (cap. G.B. Cerruti, cap. Giovanni Gaggino, Simone Canepa, artigiani delle varie professioni, dame e gentiluomini della Belle Epoque, i ragazzi dell'Oratorio Salesiano, la Banda Tempesta e uomini e donne della Resistenza, il tutto guidato dall'uomo del riparo sotto roccia di Alpicella (sembrava appena uscito dalla grotta...). Un vero spaccato di storia e di costume, dunque, che ha introdotto, mediante la spiegazione del pannello, cittadini e ospiti nella stupenda avventura che Varazze ha attraversato nei secoli, illustrata, oltre che dall'autore stesso (come accadeva un tempo con illustratori di strada), anche attraverso le immagini che di volta in volta venivano proiettate sullo schermo dalla regia di Gianni Giusto, in un percorso ben riuscito e veramente gradito. La serata, sotto l'insegna de U Campanin Russu e con il patrocinio del Comune di Varazze - Assessorato alla Cultura, è stata introdotta dallo stesso Assessore Mariangela Calcagno, che ha toccato i punti salienti di questa rappresentazione grafica, quindi il Sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano, congratulandosi con Roby Ciarlo per il lavoro svolto così magistralmente, ha ricordato altre figure storiche che hanno dato dignità alla nostra città (Claudio Baglietto, Lelio Basso, Giacomo Matteotti...) Sul finale, Giovanni Ghione, Presidente de U Campanin Russu, ha invitato i presenti a presenziare alle "Serate al Chiostro", dal 20 al 24 luglio, in un "enbrasse nous" con una Varazze che ha già detto e fatto tanto, ma che vuole ancora, se possibile, dire e fare di più, considerata la sua storia e le sue bellezze. Visibilmente soddisfatto Roby Ciarlo per il favore "pulsante" del pubblico, con i ringraziamenti di rito alle Autorità, al Campanin Russu per l'appoggio alle sue iniziative e a Bianca Caniggia, Presidente dell'Associazione "Sacre Rappresentazioni di S. Caterina da Siena", per la preziosa presenza del Corteo Storico. Riprese TV di Giuseppe Bruzzone e "staff" del Campanin Russu sempre efficiente (Adriano Mantero, Stefano Pastorino, Ettore Candela, oltre al citato Gianni Giusto.)

RITORNERÀ LA TORRE DELLA MOLA

Dopo secoli (fu costruita tra il 1100 e il 1200) la torre della Mola, che traguardava il golfo di Varazze con quella esistente sulla punta dell'Olmo (o uomo), "centro ottico del golfo di Genova, avendo sotto controllo tutte le direzioni verso il mare: (visibilità di Voltri e di Genova, della punta Chiappa del monte di Portofino, fino all'isola del Tino, con visibilità totale verso Sud e verso Ovest - per uno strano gioco di geometria - Capo Mola, Capo Noli e Capo Mele), sarà probabilmente ricostruita sullo stesso luogo dove sorgeva, a cura dell'Ing. Roberto Stanghi, proprietario della Villa Araba, stante all'iter in corso e che ci auguriamo abbia esito positivo, riportando così a Varazze una pagina di storia patria documentata da mappali e disegni ( Francesco Maria Accinelli, Ferrovie dello Stato e Pasquale Domenico Cambiaso), che si era perduta nel ricordo orale delle passate generazioni. Proprio con un disegno di Cambiaso si arriva a definire la forma, il materiale da costruzione, l'altezza e i tre piani (piano terra, primo e secondo, come le altre torri della stessa epoca esistenti nel territorio di Varazze).  La Torre di Capo Mola (tale era la sua definizione), già erosa dal tempo e dall'incuria dell'uomo, dopo alcuni crolli fu demolita verso il 1890 circa, ma è rimasta nel ricordo delle vecchie generazioni e ancora qualche decennio fa ne parlava il non dimenticato Pippo Ottonello, a sua volta raccoglitore di ricordi tramandati nel tempo. Detta torre verrebbe ricostruita con lo stesso suo originale materiale, pietre bianche (meta gabbri) tipiche di Capo Mola, i cui pezzi sono tuttora ritrovabili nel giardino della Villa Araba, limitrofo alla torre stessa, pietre che hanno la caratteristica di rifrangere la luce del sole durante il giorno e ogni altro pur debole raggio di luce durante la notte, essendovi inseriti microcristalli di plagioclasio, nonché i pirosseni (cristalli verdi azzurri), il che si combinerebbe in una ritrovata e rassicurante presenza diuturna come lo fu nei secoli bui delle scorrerie barbaresche. Una lunga e gloriosa storia, quella della Torre di Capo Mola, ricordata anche dal poeta Nicolò Sardi in"Varazze per un Varazzese" e che merita senza dubbio di essere riportata alla luce per offrire alle nuove generazioni una ulteriore e affascinante testimonianza delle proprie radici, poiché chi ignora il passato è cieco di fronte al futuro...Ci complimentiamo con l'ing. Roberto Stanghi per questa sua ulteriore iniziativa "varazzina", alla quale diamo il nostro incondizionato appoggio, così come, senza dubbio, lo daranno l'Amministrazione Civica e le Autorità competenti. Per inciso, il toponimo Mola indica la particolare pietra ivi esistente e che, per purezza e affidabilità, veniva usata per la costruzione di mole da macina fin dai tempi più remoti.

LA MALEDUCAZIONE NON HA ETÀ NÉ COLORE

"Questo gelato non mi piace", grida la bambina indispettita per il gusto non gradito del gelato. "Lascialo lì su quel muricciolo e andiamo via", risponde la mamma indaffarata perché deve recarsi alla spiaggia per la tintarella. E così noi abbiamo ripreso il gelato in via di scioglimento sul muricciolo di un'abitazione adiacente la via Aurelia, pensando che l'educazione non ha proprio età, visto che a pochi metri si trovava un cestino per la raccolta dei rifiuti. Ma da dove cominciamo a dare insegnamenti di semplici e onesti comportamenti civici ai nostri figli? Forse sulla spiaggia libera del Solaro, ex dei pescatori, dove ogni notte, soprattutto nei fine settimana, arriva l'orda a bivaccare e a fare un chiasso infernale nelle ore notturne, probabilmente "imbirrata" a dovere, impedendo il sonno a chi ha la ventura di abitare nei paraggi? E non si tratta d'immigrati (quelli sono molto più educati), ma d'italiani, qualcuno, forse, sudamericano, che si credono di poter fare tutto quello che si vuole; urlare, cantare, con radio a tutto volume, in un'orgia da bolgia dantesca. L'educazione non ha età e nemmeno colore, sta a noi insegnarla a chi non ha avuto la fortuna di averla appresa, magari a suon di schiaffoni come ai bei tempi delle passate generazioni, quando bastava un'occhiata dei genitori per "cambiare stazione..." Parole, lamentele che si perdono nell'afa di un'estate schizofrenica, dove il buon senso è andato a farsi benedire. Ma qualcuno dovrebbe intervenire...  

500 SFUMATURE FIAT AL SOLARO

Una ventina di "splendide
vecchiette" Fiat 500 hanno animato il rione Solaro nella serata di venerdì 17 luglio, richiamando un pubblico numeroso e festante attorno a queste mitiche
auto, pioniere della motorizzazione italiana degli anni '50 e '60. Il piccolo, ma riuscitissimo raduno, patrocinato dal Comune di Varazze, è stato organizzato
in sinergia tra il Consorzio "Oltremare", zona levante - che rappresenta i Bagni Marini da Santa Caterina al Molo Marinai d'Italia, e il Comitato Borgo
Solaro, il cui sempre forte impegno ha dimostrato ancora una volta l'efficienza e il senso di appartenenza al quartiere, propri dei vari esercizi commerciali.
Il raduno, che ha coinvolto in un "tourbillon" di allegria piazza Bovani, il Bar Rossi e piazza Dante, si è avvalso della collaborazione di "Fiat 500 Club
Italia" e "Vespa Club" di Garlenda e del gruppo "Sensa Sprescia" di Savona.

COLLETTIVA D'ARTE A "CORTE DI MARE"

Un'estate di frizzante attività artistica e d'intrattenimento, quella di Corte di Mare, dove si avvicendano le più svariate manifestazioni, sempre confortate da una significativa presenza di pubblico, sigla di un meritato successo. Per il mese di agosto, dal 9 al 23, segnaliamo in particolare la grande mostra collettiva "Arte in galleria - i colori e il mare" organizzata da Ettore Gambaretto, artista eclettico, sempre alla ricerca di qualificanti traguardi, il quale ha chiamato ben 15 artisti (pittori, scultori, ecc.) a partecipare a questa rassegna che terminerà con un "Simposio Internazionale d'Arte", trampolino di lancio per future esposizioni oltre i confini della penisola. Corte di Mare, ormai punto d'incontro di eventi a tutto campo, si riconferma così come punta di diamante degli avvenimenti che animano la comunità varazzina. 

LUTTO O.P. PER LA SCOMPARSA DI P. CRISTOFORO MEZZASALMA

La Comunità dei Padri Domenicani è stata colpita, sabato 18 luglio u.s., dalla scomparsa di padre Cristoforo Mezzasalma, di anni 80, sacerdote molto stimato per le sue doti di confessore e di assistente spirituale degli anziani ed ammalati, soprattutto del Residence S. Caterina di Varazze. Nato a Vittoria (Ragusa), padre Cristoforo aveva preso i voti a Torino, dopo aver soggiornato lungamente a Genova, dove si era circondato della simpatia e dell'apprezzamento generali per quella sua disponibilità verso il prossimo che è stata una caratteristica di tutta la sua vita. Molto attivo anche nel Movimento dei Focolarini, aveva anche svolto il servizio di Superiore presso il Convento Domenicano di Varazze, evidenziando qualità umane non comuni. Un cammino di efficienza e di discrezione, dunque, quello di padre Cristoforo, che ha lasciato una profonda e positiva traccia del suo passaggio terreno interamente votato alla propria Comunità e ai fedeli che ha servito con impegno e umiltà. Il Giornalino porge le proprie condoglianze alla Comunità Domenicana e ai familiari di padre Cristoforo Mezzasalma per questa dolosa perdita.

LETTERA AL SINDACO (IN ATTESA DEL MORTO...)

Sarei sollevato, sig. Sindaco, se un giorno o una sera qualsiasi, venisse ad accomodarsi su una panchina della passeggiata a mare di via S. Caterina, dove detta s'incrocia con via Cavour. Potrebbe così assistere al film thrilling, proiettato gratis, che mostra l'entrata nella suddetta via Cavour da parte di auto, furgoni, ambulanze ecc., costrette ad un vero e proprio slalom per evitare i pedoni che ivi stanno transitando nei due sensi, in uno spazio oltremodo ristretto, poiché sulla parte destra - lato Genova, stazionano numerose moto, che nei fine settimana arrivano ad ostruire quasi completamente l'imbocco di cui sopra. Parliamo delle moto "occasionali", ma il discorso vale anche per quelle dell'Ufficio Postale, alle quali potrebbe essere riservato un comodo posteggio in via C. Battisti, alle spalle delle stesse Poste, lasciando così il libero e sicuro scorrimento alle auto e ai pedoni, questi ultimi non più costretti a stringersi al muro della casa prospiciente il palazzo verde, per non essere investiti. Più di una volta si è assistito allo "struscio" di un veicolo con un pedone, con ovvie lamentele e contumelie, ma siamo ancora in attesa del morto, che prima o poi farà aprire definitivamente gli occhi su questo tratto di viabilità
"selvaggia", dove lo spazio è quello che è e che dovrebbe, quindi, essere regolato opportunamente, eliminando gli ostacoli (moto) che ne restringono
pericolosamente la percorribilità Grazie per l'attenzione e auguri per il Suo lavoro non certamente facile, per cui abbisogna anche dell'aiuto e dei
suggerimenti dei suoi concittadini e ospiti.


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