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LUGLIO 2015 - A VOXE DU CAMPANIN

18.07.2015 08:58

LE SERATE AL CHIOSTRO 2015

  Come preannunciato nei precedenti servizi, U Campanin Russu ha predisposto un ricco calendario di manifestazioni culturali che avranno luogo, per quanto concerne il mese di luglio, nel suggestivo scenario del Chiostro di San Domenico, gentilmente messo a disposizione dai Padri Domenicani. Il programma, che segue la linea della gastronomia già tracciata da U Lûnäio de Väze 2015", è il seguente programma sempre alle ore 21.00:

Lunedì 20 luglio - "LA GOLA" I pericoli di un piacevole vizio" a cura di padre Angelo Bellon O.P. M

Martedì  21 Luglio - "STORIA DELL'AMARETTO DI SASSELLO" dal 1860 ad oggi a cura di Valentina Rossi (Amaretti Virginia)

Mercoledì  22 Luglio "DIAIRA - DIAETA - DIETA" (a-a fin limon e baxaicò) a cura della dott.ssa Marina Delfino

Giovedì 23 Luglio - "IL CIBO E L'AMORE DEL PROSSIMO" a cura di don Angelo Magnano

Venerdì 24  Luglio - "LA LAVANDA NEL CIBO" (montagne blu) a cura di Gianpiero Laiolo e R. e P. Cugge

Oltre alle Serate al Chiostro vi saranno, nel mese di agosto, altri due incontri presso l'Auditorium fratelli Stellati, e precisamente: martedì 4 agosto - ore 21.00: "IL CIBO DEGLI ESERCITI NELL'ERA NAPOLEONICA" - A cura di Marco Fracchia e mercoledì 5 agosto - ore 21.00: "E RICETTE DA FAMIGGIA BAMPI". Al termine di tutte le serate al Chiostro e all'Auditorium verrà offerto un appropriato rinfresco. L'ingresso è, come sempre libero.

 

NOTIZIE DALLA COMUNITÀ DOMENICANA DI VARAZZE

Sembrava di essere a Lourdes, domenica 31 maggio u.s. nel chiostro di S. Domenico, comunità che festeggiava Maria S.S. a conclusione del mese mariano con la recita dello S. Rosario in "flambé" e la partecipazione di un gran numero di fedeli, concittadini e ospiti della colonia balneare. Dopo l'introduzione del Priore, padre Daniele Mazzoleni, è svolta la recita del S. Rosario, accompagnata dal canto "La squilla di sera", mentre le ombre della notte, discretamente, avvolgevano il meraviglioso scenario cinquecentesco del chiostro. Una preghiera particolare è stata dedicata a padre Cristoforo Mezzasalma, attualmente ricoverato all'Ospedale, quindi ha preso la parola padre Lorenzo Minetti, soffermandosi sull'importanza del culto mariano quale essenziale esercizio di fede e di protezione celeste, concludendo poi con la Benedizione nel suggestivo scintillio delle candele giunte appositamente da Lourdes e benedette davanti alla grotta di Massabielle.  Un appropriato rinfresco, preparato dalle solerti Terziarie Domenicane, ha concluso la bella e riuscita manifestazione in onore di Maria S.S. Per la Comunità Domenicana erano pure presenti frà Candido Capitano e padre Giovanni Cavalcoli, il quale ha recentemente concluso i tre giorni di Esercizi Spirituali riservati ai "laici Domenicani". Per concludere queste notizie relative all'attività della Comunità Domenicana di Varazze, viene resa nota l'accoglienza della dott.ssa Marina Delfino quale nuovo membro del Laicato Domenicano.

                        

IL CONTRIBUTO DI VARAZZE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

115 sono stati i nostri concittadini che hanno perso la vita nella prima guerra mondiale, parte nelle
trincee o in mare, o a seguito di ferite o malattie contratte per fatti d'arme o in prigionia. Il mesto elenco è stato letto a due voci nella sala mostre del
Palazzo Beato Jacopo, sabato 23 maggio 2015, da Maria Stella Persico (che ne ha curato la ricerca con particolare sagacia e vivo senso umano) e da Roby Ciarlo, nel commosso ascolto del folto pubblico accorso a questa sentita manifestazione organizzata dall'associazione "U Campanin Russu" e facente parte del calendario delle rievocazioni che il Comune di Varazze - Assessorato alla Cultura, ha patrocinato per ricordare il 100° anniversario dell'entrata in guerra
dell'Italia in quel conflitto mondiale. Detta lettura si è svolta a conclusione della conferenza sul tema "Varazze nella prima guerra mondiale", tenuta da Mario Traversi, con introduzione del Presidente Giovanni Ghione e il saluto dell'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, con appropriate proiezioni
curate da Gianni Giusto che illustravano il protagonismo della città, vuoi di cittadini che di industrie, nel panorama di quel fatidico periodo storico Parole
e immagini si sono unite ad accompagnare l'uditorio in una sintonia di ricordi e di forti emozioni che la relazione ha voluto sintetizzare come fattivo e
doloroso contributo di Varazze a quella che fu chiamata l'ultima guerra d'indipendenza, ma anche l'"inutile strage", frase-appello lanciata dal papa
genovese Benedetto XV, forse maturata, come dalle parole di Traversi, quando, ancora Cardinale, si recò per ben due volte al Santuario della Madonna della Guardia di Varazze, sul monte Grosso, in solitaria preghiera. Alcuni interventi (Silvio Craviotto con lettura di una poesia, il Com.te Stefano Giacobbe nel ricordo del padre combattente e decorato, Cacciaguerra, rievocando una pagina particolarmente drammatica), hanno concluso la manifestazione nel segno di un giusto e commosso ricordo di chi "non ebbe il tempo di veder imbiancare i propri capelli", il tutto nella rievocazione di un evento che è stato
volutamente tenuto lontano da ogni cenno di inutile retorica.   

IL PERSONAGGIO DEL MESE

Questo numero del Giornalino, in concomitanza con il mese della sua uscita, propone Tommaso Vigo, Canonico, nato a Varazze l'8 luglio 1862 e ivi deceduto il 24 ottobre 1931. Uomo di fede e di forte impegno sociale, fu Parroco di Bergeggi e il suo nome è legato alla tragica esplosione del forte S. Elena, avvenuta il 25 ottobre del 1921 e che distrusse gran parte del paese, causando numerose vittime. Vigo fu tra coloro che si distinsero particolarmente nell'opera di soccorso a favore della popolazione e per domare il pauroso incendio seguito alla deflagrazione. Benché egli stesso ferito, continuò a prodigarsi finché non ebbe la certezza che tutti i suoi parrocchiani fossero al sicuro. Per i suoi meriti fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia e insignito della Medaglia al Valor Civile. Lasciò Bergeggi il 23 febbraio del 1928 e, nominato Canonico della Collegiata di Sant'Ambrogio di Varazze, si trasferì nella sua città natale, dove espletò anche la funzione di cappellano dell'Ospedale S. Maria in Bethlem, continuando così la sua opera assistenziale e consolatoria verso i propri concittadini.

DON CLAUDIO  DOGLIO E "IL CIBO NELLA BIBBIA"

Il tema del cibo attraverso le pagine della Bibbia, è stato trattato, sabato 30 maggio u.s., da don Claudio Doglio, nel corso di una dotta conferenza tenuta presso la Biblioteca Civica "E. Montale", alla presenza di un folto e qualificato pubblico, accorso a questa iniziativa voluta da U Campanin Russu e facente parte del calendario "primavera-estate" delle manifestazioni culturali varato dall'omonima associazione con il patrocinio del Comune di Varazze - Assessorato alla Cultura. Dopo una breve introduzione dI Mario Traversi, in rappresentanza del Presidente Giovanni Ghione e il saluto dell'Amministrazione Comunale portato dall'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, don Doglio ha accompagnato l'uditorio in un suggestivo e affascinante percorso nella concretezza e nel mito della storia del cibo e dell'umanità, dalla Genesi ai giorni nostri, elemento di formazione e di crescita divinizzato dal dono stesso del corpo di Cristo, come offerta sublime dell'amore del creatore per la Sua creatura. Una conferenza di alto contenuto culturale, dove lo spessore della
preparazione teologica di don Claudio Doglio ha fornito un ulteriore prova delle sue capacità d'intrattenitore misurato ed efficace nello stesso tempo,
qualità per le quali il Parroco di S. Ambrogio riscuote da anni un indubbio e incondizionato consenso da parte della comunità varazzina. Al termine della
manifestazione, il presidente de U Campanin Russu, Giovanni Ghione, ha offerto a don Claudio Doglio un artistico piatto in ceramica raffigurante il campanile di S. Ambrogio (opera dell'artista varazzina Anna Pittaluga), simbolo dell'associazione. Analogo riconoscimento è andato al socio Roby Ciarlo per il suo costante impegno quale efficace disegnatore al servizio e de U Campanin Russu e della comunità Varazzina. Come sempre di ottimo livello
l'organizzazione tecnica curata da Gianni Giusto, con la collaborazione di Adriano Mantero, Tomaso Pastorino ed Ettore Candela. Un grazie sincero allo
staff della Biblioteca Civica per la squisita ospitalità, sotto l'egida dell'Assessorato alla Cultura.   

NELLA FESTA MEDIEVALE VOLI DI RAPACI A VARAZZE

Da San Germano Chisone (Torino), il gruppo di didattica naturalistica " Il mondo delle ali" è sceso a Varazze, domenica 31 maggio u.s., per partecipare alla festa medievale, che ha avuto nel rione Solaro il suo punto focale con danze, cortei, bancarelle con cibi e bevande tipiche dell'antica cucina ligure, nella cornice della due giorni che ha coinvolto l'intera città nel "Condiggion", un tourbillon d'iniziative coordinate dal Comune per vivacizzare piazze e caruggi all'insegna dell'allegria e del richiamo turistico. Poiane, Gufi, Falchi, Barbagianni e Avvoltoi sono stati liberati nel giardino ex Boschine per la gioia e la
curiosità di grandi e piccoli, in voli di didattica per spiegare l'antica arte della falconeria, con opportune spiegazioni da parte di Daniele Cominetti,
presidente de "Il mondo delle ali". Grande successo di pubblico, con intervento diretto di parecchi bambini che hanno potuto indossare il "guanto del
falconiere", sul quale si sono posati i rapaci alla fine delle proprie evoluzioni. La dimostrazione della Falconeria aveva anche lo scopo di una doverosa
sensibilizzazione verso il mondo dei volatili in genere e dell'ambiente che li ospita, per preservarne il già difficile equilibrio minacciato dal
comportamento indifferente, se non addirittura colpevole dell'uomo.

I BARBARESCHI A CELLE LIGURE

All'alba del 1°agosto 1563 "nove galere turchesche comandate dal terribile Occialì", come riferisce lo storico savonese Verzellino in "Delle Memorie", assalirono Celle, catturando 20 persone "e molte robbe". Di questo episodio, e di altri che fanno parte delle scorrerie barbaresche in Liguria a partire dal 1000, ne ha parlato, soffermandosi nei suoi molteplici e colorati aspetti, Mario Traversi, nel corso di una conferenza organizzata lunedì 8 giugno dall'Associazione "Auser filo d'argento", nel complesso cellese di "Mezzalunga". Leggendo il resoconto del tempo, nell'italiano ancora alla ricerca di una sua definitiva grammatica, Traversi ha ripercorso le tappe che portarono a quel fatto, che vide, su ordine del Podestà di Savona, "300 uomini correre in soccorso di quel luogo; ma non stando eglino all'obbedienza de capitani della città, se ne posero alquanti timidi in fuga, che furono cagioni di disordine gli altri, a talché non se ne sortì alcun buon effetto." In parole povere, chi andò in soccorso di Celle si sparpagliò già a partire da Albisola e quelli che vi giunsero furono essi stessi fatti prigionieri dai cosiddetti barbareschi (algerini per lo più, ma anche tunisini e tripolini). Una pagina tragicomica, se non vi fossero stati dei morti, poi conclusasi con il riscatto di 3.000 scudi d'oro messi a disposizione dal Consiglio degli Anziani di Savona e pagati il 3 agosto nella rada di Vado, dove si era fermata la flotta "turca", dopo aver saccheggiato anche Albisola. L'episodio aveva insegnato molto ai savonesi e alla loro classe dirigente, poiché nel mese di dicembre di quello stesso anno si provvedeva, infatti, alla realizzazione di difese marittime, fortificando le case della calata e costruendo due forti a Celle e uno ad Albisola. La conferenza, introdotta dall'attivissima presidente dell'Auser cellese Ada Paonessa, rientra nel programma storico-musical-poetico che si articolerà per tutto il corrente anno, segno evidente del dinamismo dell'Auser di Celle Ligure.

I BAGNI VITTORIA  COMPIONO 125 ANNI

Era il 1890 e si respirava l'aria della Belle Epoque, quando Giovanni Battista Craviotto (Baciccia), dava inizio all'attività balneare del marchio Craviotto (Baisuin), una vera e propria stirpe d'imprenditori ante litteram che s'imposero ben presto nel panorama turistico di una Varazze che passava dalla costruzione dei brigantini sulla sua ampia spiaggia, al graduale allestimento dei primi stabilimenti balneari. Baciccia iniziò con qualche tavola, una "frescata" di palme e tanta buona volontà, man mano surrogato dai figli Bertumelin, Vittoria, e dai nipoti Bacicin, Barbara, per poi arrivare a Mimmo e Gianni, tutti compresi in quella straordinaria avventura che oggi taglia il nastro dei 125 anni di una vita laboriosa e intensa. Due guerre mondiali, la sospensione dell'attività nei tragici anni '43 e '44, quando la spiaggia fu minata dai tedeschi e coperta dalle "bocche di lupo" (piramidi antisbarco, una delle quale è stata recuperata e sistemata sul fronte mare del molo dei Bagni Paolina), non hanno spento la vitalità di questa famiglia che ora trova, nella continuità di Andrea Craviotto, con il figlio Gabriele e la mamma Olga, una rinnovata forza propulsiva verso il domani, nonostante le ombre di ventilati pericoli gestionali per leggi che snaturerebbero quella che si può definire come una vera e propria epopea balneare ligure. Siamo stati ai Bagni Vittoria, dove si respira ancora una certa aria del passato, pur nella modernità di un'attrezzatura di prim'ordine, e abbiamo fotografato uno se non l'ultimo, "moscone" ancora costruito interamente in legno, sul quale ha posato Andrea con lo sfondo di ombrelloni e sdraio e di quella costruzione che si affaccia anche sulla via Aurelia, dove funziona un Bar "by partizan" (spiaggia ed esterno). I bei tempi di un passato, che è memoria della città, sono stati così rievocati in un simpatico ritorno ad episodi cari a generazioni di varazzini, quando certe regole erano fortemente rispettate, come quelle di dover attendere il 29 giugno, ricorrenza di S. Pietro, per fare il primo bagno della stagione, perché (tùtti i anni San Pê o ne veu ùn con lê...) Storia di ieri, nella storia dei Bagni Vittoria

13 GIUGNO 1944: SCORRE IL TEMPO IL RICORDO RESTA

Ancora una volta i lenti rintocchi della campana di S. Ambrogio, hanno ricordato, alle ore 7,10 del 13 giugno u.s., il bombardamento aereo che 71 anni or sono colpì Varazze nel suo cuore storico, causando 70 vittime e ingenti danni alle costruzioni civili. I varazzini non lo hanno dimenticato e, con le Autorità civili (Gonfalone della città, Vigili Urbani, com.te Carattino, con il coordinamento di Graziella Carìa), militari, rappresentanti d'arma e popolo, hanno partecipato alla S. Messa delle ore 09 in S. Ambrogio, per portarsi quindi all'inizio di via Malocello, dove è stata deposta una corona d'alloro al cippo che ricorda il tragico evento. Cerimonia semplice e toccante, presieduta dal Sindaco Alessandro Bozzano, il quale si soffermato sull'importanze assoluta della pace, mentre l'Assessore alla Cultura Mariagela Calcagno ha letto le parole incise sulla lapide. Erano presenti pure l'assessore Ambrogio Giusto e il consigliere Giovanna Oliveri.  Mario Traversi, testimone di quel mattino di morte, ha letto una poesia che ha ripercorso le varie fasi dell'attacco e dei
soccorsi. Una rievocazione corale e sentita, dunque, che ha riportato la città in un virtuale e doloroso viaggio nel tempo, a ricordo anche delle altre
incursioni aeree che si abbatterono su Varazze, il tutto a monito per le nuove generazioni che hanno avuto la fortuna di non conoscere la guerra, affinché
vigilino per preservare questo grande e inestimabile valore che è la pace.                             

IL PUNTINISMO DI  PANSOLIN A PALAZZO  BEATO JACOPO

Felice ritorno, quello di Lorenzo Pansolin, nella sala mostre di palazzo Beato Jacopo, dal 1° al 10 agosto 2015, per la sua personale di opere realizzate con la tecnica del "puntinismo", scuola francese che evidenzia la certosina fatica dell'artista nel riproporre paesaggi e volti ripresi ...a puntini e che meglio delle spiegazioni cittadini e ospiti potranno ammirare e gustare visitando quanto di meglio, sia in bianco nero sia a colori, Pansolin mette quest'anno a disposizione per la gioia degli appassionati dell'arte del pennello, o meglio, della punta... Questa qualificata mostra, nata sotto l'egida dell'associazione culturale "U Campanin Russu", di cui Lorenzo Pansolin è socio attivo, e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Varazze, s'inserisce a tutto tondo nel panorama di un'estate ricca di appuntamenti di vario genere, imponendosi ancora una volta come forte richiamo verso quel "puntinismo" che Lorenzo Pansolin, il cui palmares non ha bisogno di commenti, presenta con le sue accattivanti atmosfere di opere riprese con animo di vero artista. L'orario di apertura della mostra è il seguente: mattino: ore 10-12 - pomeriggio ore 18-23.  

PENTAGRAMMA DI STELLE A SAVONA

Per ricordare i tanti musicisti scomparsi, di Savona e provincia, si è tenuto, sabato 13 giugno u.s., nell'auditorium di Villa Cambiaso, il revival "FOREVER IN
THE HEART OF SAVONA
", rientrante nelle manifestazioni del "Giugno Musicale 2015 di Villa Cambiaso", al centro del quale le mani del pianista e compositore savonese Giusto Franco hanno miracolizzato l'atmosfera con interpretazioni di vecchi e nuovi motivi a surroga anche dei molti artisti partecipanti a questa stupenda manifestazione. Giusto Franco, molto conosciuto anche a Varazze, dove si esibì nei favolosi anni '50 e '60 al Colombo e al Kursaal Margherita, con questo concerto ha voluto ribadire la sua vittoriosa uscita dal tunnel di una lunga e dolorosa malattia, cogliendo l'occasione per ringraziare la medicina e la costante e preziosa assistenza della moglie e dei famigliari, riproponendosi quindi quale attore di quella Savona ricca di fermenti artistici, nella quale egli ha un posto di primaria importanza. Numerosi gli interventi, dicevamo, di qualificati musicisti oggi ancora in campo e, per Varazze, uno fra tutti Federico Briasco, che ha portato la sua virtuosa chitarra nel ricordo del papà Pino. Altri varazzini, come Giuseppe Damele; il maestro della Banda "Card. Cagliero" Francesco Pino e Manuel Guastavino sono stati oggetto di un caldo e commosso ricordo, in quel "Pentargamma di stelle", dove li ha collocati, insieme alla lunga lista degli altri artisti letti a due voci da Fulvio La Cognata e Giovanna Rispoli, l'omonima poesia scritta e recitata da Mario Traversi, amico e collaboratore di Giusto Franco, già dai tempi del Kursaal Margherita (vinsero un Festival di Vienna). Roberto Olivieri, altra magica chitarra varazzina, ha portato le note della propria arte nella seconda parte di questo revival, al quale hanno assistito anche parecchi nostri concittadini (il M° Giuseppe Pino con la moglie Donella, Adriano Mantero, Gianni Giusto e famiglia.) Altri concerti firmati da Giusto Franco e da altri illustri
musicisti sono seguiti sabato 20 e sabato 27 giugno 2015, sempre a Villa Cambiaso. 


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